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La Giornata mondiale del rifugiato, tra diritti e speranze

20 giugno: diritti, esigenze, speranze, responsabilità. “Siamo tutti figli di migranti da generazioni”, dice Daniela Conti

 

La Giornata mondiale del rifugiato è un appuntamento annuale stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2001, in occasione del 50° anniversario della Convenzione di Ginevra del 1951 sullo Status dei rifugiati. La convenzione stabilisce chi è un rifugiato e definisce i diritti dei richiedenti asilo e le responsabilità delle nazioni che garantiscono l’asilo stesso.

L’obiettivo di questa giornata è far conoscere i diritti, le esigenze, le speranze dei rifugiati nel mondo e il loro contributo nelle comunità in cui vivono.

“Quest’anno la Giornata mondiale del rifugiato coincide con un momento terribile: la strage dei migranti in Grecia, la tragedia più grande del Mediterraneo. Ci uniamo come Uisp al coro non solo di dispiacere, ma anche di condanna per quello che sta accadendo”, sono le parole di Daniela Conti, responsabile delle politiche per l’interculturalità e la Cooperazione Uisp.

In diverse parti d’Italia, la Uisp si sta organizzando per la promozione di questa giornata. A Rieti, l’Apd Leggera proietterà il documentario “Riace: i Mondiali Antirazzisti nella terra dell’accoglienza” realizzato dall'Uisp, a cui seguirà un dibattito sul tema. Nel documentario si incrociano voci, suoni e speranze di circa trecento ragazzi che per tre giorni, dal 5 al 7 luglio 2019, si sono ritrovati "per correre dietro ad un pallone e divertirsi. E non per scappare". (GUARDA IL TRAILER)

Da anni la Uisp promuove lo sport come strumento primario per promuovere accoglienza, perché crede fortemente nel ruolo dello sport come aggregatore sociale. Questo è il motivo per cui nel 2019 la Uisp è stata una delle prime associazioni a firmare una serie di impegni volti a offrire opportunità di sport per richiedenti asilo e rifugiati, con l’UNHCR e il CIO.

Firmando la coalizione globale sullo sport, insieme ad altre 70 associazioni, la Uisp si è impegnata a:

1.      Promuovere e garantire l'accesso a tutti i rifugiati, senza distinzioni di alcun tipo, a strutture sportive sicure e inclusive
2.      Aumentare la disponibilità e l'accesso agli sport organizzati e alle iniziative sportive per le comunità di rifugiati e di accoglienza, prendendo attivamente in considerazione l'età, il genere, le capacità e altre esigenze di diversità
3.      Promuovere e facilitare la parità di accesso e partecipazione dei rifugiati a eventi e competizioni sportive a tutti i livelli.

Secondo il rapporto annuale dell’Alto Commissariato per i rifugiati, lo scorso anno il numero dei rifugiati di guerra è schizzato in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, che si è aggiunta al flusso già elevato dei rifugiati afghani e del conflitto in Sudan. Il Global Trends dell’UNHCR attesta un totale globale di rifugiati pari a 110 milioni di persone. Quello che emerge da questo rapporto è che i rifugiati non emigrano sempre e solo verso nazioni più fortunate, ma spesso accade che la migrazione avvenga da una parte all’altra dello stesso Paese. Infatti, il rapporto dimostra come dei 110 milioni di persone, 35,3 milioni sono rifugiati che attraversano un confine internazionale per trovare sicurezza, mentre il 58%, quindi 62,5 milioni di persone, è stata sfollata all’interno dei propri paesi di origine a causa di conflitti e violenze.

“Per la prima volta si sente parlare anche di rifugiati per motivi ambientali: persone che fuggono in seguito a disastri ambientali. Quello che è successo di recente in Romagna, sta accadendo anche in Somalia: prima grande siccità e poi alluvioni. Vedo molta confusione intorno al tema della migrazione, ma vorrei ricordare che siamo tutti figli di migranti da generazioni”, conclude Daniela Conti. (Miriam Palma)

Foto: Uisp Firenze - Mondiali Antirazzisti 2023

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